LA STORIA DELL’ ISTITUTO SACRO CUORE – 19/20 maggio 2020  in occasione della manifestazione nazionale organizzata dall’USMI /CISM a sostegno della scuola pubblica paritaria nazionale messa a dura prova dalla pandemia del Coronavirus e delle conseguenze economiche non supportate dal governo italiano.

(scritta e raccontata da suor M. Marta Milone – direttrice indegna di questa nobile scuola- nel ricordo della gloriosa e commovente testimonianza  delle suore che ci hanno preceduto e ci hanno lasciato in eredità opere -frutto di grandissimi sacrifici e mortificazioni nelle quali  si è incarnato il carisma fondazionale : la carità educativa! San Vincenzo, prega per noi!)

1. Mi piace andare a scuola!

-Nonna, andiamo ai giardini vicino alla piscina? Ho voglia di giocare sullo scivolo!-

A  Lucia piaceva molto nei pomeriggi di primavera andare con la nonna a giocare all’aperto. Il parchetto vicino alla piscina era il suo preferito perché mentre giocava poteva vedere i bambini della scuola “Sacro Cuore”  che uscivano insieme ai nonni oppure  alla mamma o al papà dal grande cancello al termine della loro giornata scolastica.

A volte riusciva a  vederli al di là del muretto mentre giocavano allegri in giardino, correndo e  gridando felici, e pensava: – Mi piace questa scuola! –  e guardava con attenzione le insegnanti mentre “curavano” i loro piccoli alunni e, vedendole sorridenti e attente ad evitare i piccoli litigi e ad assicurarsi che anche i più piccoli avessero il loro spazio di gioco , diceva con voce decisa alla nonna:- Anch’io quando sarò più grande vorrei venire in questa scuola!-

La nonna la rassicurava:- Certo… stasera lo diremo al papà e alla mamma… saranno contenti … Sai? Quando il papà era piccolo ha proprio frequentato  la scuola materna  e poi la scuola elementare qui all’Istituto Sacro Cuore! -(così si chiamavano allora le scuole per i bambini!)

Un pomeriggio vedendo che con le maestre a curare i bambini c’era anche una “persona vestita in un modo particolare” Lucia chiese incuriosita:- Nonna, chi è quella maestra vestita di nero con il grembiule bianco?-

– E’ una suora! Lucia, in questa scuola  maestre e suore lavorano insieme e si prendono cura dei bambini con lo stesso amore con cui è cresciuto Gesù!-

Ma devi sapere che la storia di questo Istituto è iniziata tanto tanto tempo fa!

2.  Nonna, mi racconti la storia?

-Nonnina, tu la sai la storia della scuola Sa…santo Cuore?- chiese Lucia mentre metteva a letto la sua bambola preferita.

-Sacro Cuore, Lucia! Così si chiama: E’ in onore del “Cuore di Gesù” quel così grande che vuole un sacco di bene a tutti i bambini del mondo …i  bambini, sono i suoi preferiti! Ti ricordi che ti ho raccontato che un giorno Gesù aveva preso per mano un bambino, grande come te, l’aveva messo in mezzo al prato dove si era radunata tanta  gente per ascoltare gli insegnamenti di Gesù, e aveva detto “Lasciate che i bambini vengano con me. E accarezzandolo e baciandolo,  e prendendolo in braccio aveva anche aggiunto:- Chi non diventa puro e semplice come un bambino non entrerà nel mio regno, il paradiso!-

Ai nonni piace  raccontare le storie vere e le storie di fantasia ai loro nipotini…e  ai nipotini piace davvero molto far tante domande ai loro nonni!

-Vieni  Lucia,  siediti qui in braccio a me. Oggi c’è un po’ di vento e non potremo uscire per andare ai giardini. Così posso rispondere alla tua domanda. Sì, – continuò  la nonna – conosco la storia di questo istituto, perché molto spesso aspettando che il tuo papà uscisse da scuola, mi  fermavo in portineria  con la suora portinaia, Suor Chiara, una suora che essendo anziana  ma molto accogliente e buona mi raccontò molti fatti della storia dell’Istituto Sacro Cuore che non ho mai dimenticato.

Ad esempio ricordo che un giorno mi disse che le suore  avevano iniziato a dedicarsi all’istruzione dei bambini fin dal 1885 , cioè 135 anni fa, non qui a Novara ma a Grignasco e a Prato Sesia due  paesi che si incontrano andando in Valsesia,  ai piedi del Monte Rosa ,  dove ogni tanto i tuoi genitori ti  portano per respirare aria buona  per la tua salute!

A Novara, invece  giunsero nel  1915 –l’anno della prima guerra mondiale e iniziarono ad aprire una scuola prendendo  in affitto una casa molto grande chiamata “Casa Gaggini” in centro città vicino alla Chiesa di san Marco.

 In quella casa iniziarono con una sezione della scuola materna,  una sezione  della scuola elementare e un collegio per ragazze che, terminata la scuola elementare, potevano proseguire gli studi.

Suor Chiara poi mi raccontò che le suore facevano molti sacrifici per tener aperta la scuola: lavoravano da mattina a sera, preparavano  il pranzo per le ragazze del collegio e la minestra per i bambini della scuola che invece  portavano  il secondo  da casa in un piccolo cestino: un pezzetto di formaggio, una mela oppure una frittatina.. Non c’era il refettorio e a mezzogiorno i bambini mangiavano seduti al loro banco dove fino a un momento prima avevano scritto o disegnato.

Vedi Lucia, anche a te è capitato di far qualche capriccio perché vuoi mangiare solo quello di cui sei golosa… pensa che nella vita di una famiglia non sempre si può decidere quello che si vuole… e ci dobbiamo abituare a far qualche piccolo sacrificio.-   E’ vero nonna- disse Lucia – voglio anch’io , come quei bambini, smettere di fare capricci a tavola per far contenta la mamma!

3. Nasce l’Istituto Sacro Cuore

– Ben presto Casa Gaggini divenne troppo piccola per ospitare alunni e ragazze che aumentavano sempre di più. –  spiegò la nonna – La città di Novara non era come la vediamo oggi con tanti quartieri di periferia…

Dove oggi c’è la Scuola Sacro Cuore non c’erano case…c’erano grandi prati e un lavatoio dove le mamme e le nonne andavano per fare il bucato,  perché c’era una fontana che faceva scorrere in continuazione acqua fresca di sorgente..

-Ma nonna, non potevano lavare le lenzuola usando la lavatrice?- chiese la piccola Lucia

-O cara,  non erano ancora state inventate- ed era normale per le mamme andare al lavatoio pubblico!

C’era anche un grande prato dove i bambini e i ragazzi , mentre le mamme lavavano i panni, si divertivano a giocare col pallone.

Le suore pensarono che quel posto sarebbe stato davvero l’ideale per poter costruire un istituto più grande per accogliere tanti bambini e tante ragazze… e presentarono il loro progetto al sindaco di Novara.

4.  I sogni più belli non si possono realizzare subito

In Italia in quel tempo si stava già preparando un ‘ altra guerra, la seconda guerra  mondiale e molta gente non aveva soldi e lavoro per poter far studiare i propri figli. – spiegò la nonna.

La nipotina la interruppe: – Nonna, vorrei farti una domanda: E’ stato contento il Sindaco di dare alle suore il permesso per costruire la scuola? –  

– Sì, è stato contentissimo,  perché costruire una scuola è proprio una cosa bella! Ma per acquistare quel terreno bisognava avere molti soldi : le suore avevano risparmiato tanto, avevano fatto tanti sacrifici  tutte insieme… ma era il tempo della seconda guerra mondiale e la costruzione dell’ Istituto  durò molti anni…fu inaugurato nel 1950….11 anni dopo!

Da allora molti bambini hanno iniziato il loro percorso scolastico, quasi tutti frequentando l’Istituto dalla prima sezione della scuola materna fino alla quinta elementare: anni importanti per i bambini che accogliendo buoni insegnamenti crescono ed  imparano a poco a poco ad essere responsabili, ascoltando i loro insegnanti che   educano la loro  intelligenza, la loro volontà e il  loro cuore. –

– Grazie nonna, per avermi raccontato la storia dell’Istituto Sacro Cuore! – disse Lucia

 E aggiunse  scendendo felice dalle ginocchia della nonna con un salto: – Questa sarà la scuola mia, che nessuno mi dovrà portare via!